Scriptorium – Recensioni – rubrica del sabato

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Recensioni  –  rubrica del sabato di Cristina Siccardi

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Una collana dell’editore Cantagalli, «Famiglia, lavori in corso», propone nuovi libri a difesa della salute fisica e mentale contro il dilagare della follia diabolica del gender.

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È stupefacente come le persone si lascino trascinare dalla corrente distorta: è sufficiente che qualcuno si sia alzato per dire, per esempio, che le differenze di sesso sono un pregiudizio ed una convenzione, ed ecco che subito si crea un movimento di opinione favorevole all’idiozia, anche fra le persone che non hanno nessun interesse privato o collettivo ad appoggiare l’idiozia stessa. Già molti negozi, soprattutto grandi magazzini e outlet vendono abbigliamento non solo unisex, ma gender. Persino Giorgio Armani si è pronunciato in merito: «Un omossessuale resta uomo al 100%. Non si vesta da omosessuale», presupponendo che se l’uomo si abbiglia diversamente il suo manifestarsi è pubblicamente ridicolo e questo perché? Perché esistono solo e soltanto due generi nella natura umana: maschile e femminile, il resto è o patologia o depravazione.

«Hen» è il nuovo pronome neutro svedese (già discusso dai linguisti negli anni Sessanta) che si è aggiunto al maschile «han» (lui) e al femminile «hon» (lei) nella versione online dell’Enciclopedia Nazionale. Un risultato ottenuto già qualche tempo fa dagli attivisti della neutralità di genere di cancellare le differenze tra maschile e femminile, in nome di una società più “libera” e “rispettosa” di chi non condivide questa naturale divisione.

Un pronome per la neutralità sessuale, ma anche un catalogo «Leklust» che propone giocattoli senza barriere di genere: il bambino vestito da uomo ragno che porta a spasso una carrozzina; mentre una bambina guida un’auto sportiva. Le bambine in Svezia non si chiamano più solo Ulla e Annika: per legge sono stati approvati 170 nomi idonei per chiunque. L’intenzione di chi sta al potere è quella di condizionare il meno possibile le scelte sessuali dei cittadini, soprattutto di quelli che ancora devono formarsi: i bambini.

Il totalitarismo dell’egualitarismo, voluto e imposto dalle lobby di potere, usa tutti i mezzi e tutte le sinergie possibili, dalla lingua all’abbigliamento, dalla pedagogia alle leggi, dalla pubblicità ai film… per lavare il cervello alle persone, dall’infanzia in poi, al fine di far credere che ognuno può scegliersi il genere che più gli aggrada, senza preoccuparsi delle conseguenze che tale scelta comporta su se stesso, sulle persone che lo circondano, sulla società. È fuor di dubbio che, da qui ai prossimi anni, se questo indottrinamento proseguirà la sua schizofrenica corsa, i problemi psicologici e psichiatrici aumenteranno in maniera esponenziale, perché la natura non solo rivendica sempre i propri diritti, ma si impone: una diga, mal progettata e mal costruita, è destinata a rompersi, rovesciando il suo immenso carico d’acqua sull’abitato.

zzzzsp1dLa Casa editrice Cantagalli sta proponendo una serie di pubblicazioni che spiegano cose ovvie e banali per la loro intrinseca verità –  cose che gli uomini primitivi conoscevano bene – ma che oggi non sono più tali e vanno riprese e vanno spiegate.

Alcuni titoli: Verità e splendore della differenza sessuale di don Etienne Roze. L’obiettivo di questo libro è quello di una reazione positiva ad una situazione sempre più deleteria. Il Cardinale Elio Sgreccia, Presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, nella prefazione osserva come il libro riesca a «mettere in luce l’aspetto della ricerca della pienezza, di bene offerto e ricevuto nel rapporto della relazione uomo-donna, nell’amore che è unione, nel dono totale e di sé e nell’apertura alla procreazione».

Tutta la teoria gender è una dichiarazione di guerra alla famiglia, diventata nemica degli Stati liberali, come un tempo lo era la Chiesa, che nella famiglia ha sempre avuto la sua forza: il segno della Croce lo si imparava da bambini da mamma e papà. Mamma e papà servono ancora? Si è chiesto l’autore Massimo Gandolfini, mentre il sottotitolo recita: Psico-neurobiologia nel dibattito sul matrimonio gay. In una sorta di delirio collettivo di onnipotenza, la convinzione che tutto è possibile e deve essere reso possibile sta annientando ogni principio oggettivo di riferimento in grado di fare da argine all’assurdo dilagare dell’appagamento sensibile personale. In questo contesto l’ideologia di “gender” e la questione delle cosiddette coppie omogenitoriali (padre-padre; madre-madre), quelle formate da due persone dello stesso sesso, capovolgono il puro buon senso. Ma invece di dire, come dovrebbe esser, che sono non solo errori, ma orrori, la ragione deve sforzarsi di rispondere al meglio a tali idee (divenute già prassi in molti luoghi) demoniache.

zzzzsp2dNel saggio Gandolfini passa in rassegna le varie tappe della psicologia infantile del bambino, analizzando il rapporto genitori-figli, basato sull’importanza del corpo in relazione all’ambiente circostante, nonché alla sfera emotiva, lasciando poi al lettore il compito di trarre le conclusioni logiche della trattazione.

Due sono gli interessi dell’autore (medico, coniugato, padre di sette figli, tutti adottati. Specializzato in Neurochirurgia e Neuropsichiatria. Direttore del Dipartimento di Neuroscienze della Fondazione Poliambulanza di Brescia. Primario di Neurochirurgia, vicepresidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita e perito consultore neurochirurgico presso la Santa Sede. Membro di numerosi organi istituzionali di carattere bioetico): la verità ontologica dell’essere umano  e la tutela del bambino affinché cresca nelle condizioni esistenziali ottimali per il suo sviluppo.

Ben consapevole della tragica situazione culturale che è andata a costituirsi in fatto di libertà sessuale e di attacco alla famiglia, tema che è andato degenerandosi di anno in anno (pensiamo a che cosa si gridava già nelle piazze del Sessantotto e l’ira che veniva lanciata ai cosiddetti «matusa», ovvero a quei genitori che ancora insegnavano le regole ai propri figli), Cantagalli ha creato una nuova collana: «Famiglia, lavori in corso», offrendo così spunti di riflessione  in questi mesi che ci separano dal Sinodo sulla famiglia, dedicata proprio ai problemi più scottanti che la Chiesa sta affrontando: sessualità, omosessualità, divorzio, procreazione assistita, eutanasia, celibato. Ma il tema principe, per la Chiesa stessa e per il suo ruolo di docenza, è senz’altro quello che riguarda l’ipotesi di dare la comunione ai risposati divorziati. Se ciò dovesse realmente accadere non sarebbe soltanto la prassi a mutare, ma anche la dottrina, e la Fede che verrebbe proposta dalla Chiesa non sarebbe più quella trasmessa dai nostri nonni e dai loro parroci. Insieme, nonni e parroci, ben sapevano  che cosa era un uomo e cosa era una donna, che cosa era un padre e cosa era una madre, che cosa era il matrimonio e cosa era l’adulterio. L’augurio è che tale proposta rimanga nelle fantasie del cardinale Walter Kasper.

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