“L’arte di Dio. Sacri pensieri, profane idee”

di Domenico Agasso Jr – 6 settembre 2017 “Vatican Insider – La Stampa”

L’arte sacra contemporanea avvicina a Dio? È l’interrogativo cui cerca risposta Cristina Siccardi – autrice di oltre cinquanta libri sulla storia e sui personaggi della Chiesa – nel recente suo volume «L’arte di Dio – Sacri pensieri, profane idee», Edizioni Cantagalli (456 pagine, 29 euro).

 L’autrice mette in fila i giudizi di numerose personalità artistiche, tra le più note in Italia e nel mondo. Ne risulta un mosaico di opinioni ricco e variegato. «Di fronte a un’arte che spesso non sa più parlare a Dio e di Dio, per la prima volta viene proposto un Simposio fra intellettuali e artisti, capace di rispondere a queste sensibili domande: l’arte contemporanea è ancora in grado di dare Gloria a Dio? È capace di avvicinare i fedeli in maniera adeguata al Cristianesimo? Conta o non conta la bellezza nell’arte sacra e nei riti liturgici? Che cosa comunicano di sacro le chiese moderne? Esiste ancora una pedagogia catechetica nei nuovi edifici di culto? Bambini e adulti, entrando nelle chiese odierne, trovano ambienti adeguati per il raccoglimento, la preghiera, l’elevazione dell’anima? Com’è possibile che la committenza ecclesiastica chiami a operare architetti o artisti distanti dai concetti di bellezza e sacralità?».

In questa vera e propria inchiesta sull’arte sacra moderna, si sottolinea lo stretto legame tra sacralità e bellezza, come ricorda Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani dal 2007 al 2016: «La bellezza è ombra di Dio sulla terra, è visibile figura dell’Incarnazione ed è esattamente come la vediamo in un pomeriggio d’estate o in un gelido mattino d’inverno, nelle movenze di un gatto o nel sorriso di un bambino. Così pensavano Raffaello e Caravaggio, Guercino e Rubens, così ha voluto che si facesse arte la Chiesa per secoli».

Sacralità e bellezza, un binomio spezzato? Parrebbe di sì, in un tempo in cui appare smarrito il senso del sacro. Severo il giudizio di Vittorio Sgarbi, critico e storico dell’arte, ma anche saggista e divulgatore e regista e politico, per il quale nelle nuove chiese degli ultimi sessant’anni «mancano sia le forme architettoniche, sia gli affreschi, sia le decorazioni che accompagnavano quelle forme curvilinee, e quindi è evidente la volontà di interrompere le tipologie verticali (…) Si è deciso di rinunciare al Cielo». E dunque – continua – «si procede attraverso stilemi meccanici, che servono magari per contenere persone, come potrebbe essere un teatro… ma teatro è già molto. Essi sono niente!».

Lo stesso Sgarbi segnala esempi virtuosi di arte sacra moderna; tuttavia i vari interventi denunciano la grave difficoltà di progettare, costruire, dipingere, musicare, scolpire il sacro in un tempo e in una società desacralizzati come quelli attuali. Se l’uomo non ha più bisogno di Dio, che bisogno avrà di un’arte che lo richiami, lo ricerchi, lo incontri? Forse è questa la vera, profonda domanda che sottende agli interrogativi – e ai tentativi di risposta – di un libro stimolante.

Con l’uscita del libro di Siccardi, è nato il sito www.artedidio.it , grazie al quale il libro stesso continuerà a vivere per contenere i dibattiti sull’arte sacra.

Il volume sarà presentato venerdì 15 settembre alle 21 a Borgo San Lorenzo – Firenze («saletta Pio La Torre», via Giotto). Interverranno oltre all’autrice: Cristina Becchi, Patrizio Baggiani, Alessandro Bicchi e Carlo Manetti; l’incontro sarà moderato da Pucci Cipriani.

«L’arte di Dio – Sacri pensieri, profane idee», a cura di Cristina Siccardi, Edizioni Cantagalli, 2017, 456 pagine, 29 euro.

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