Rita da Cascia. La santa degli impossibili

La Fontana di Siloe, 2013, pagg. 144, € 14.00

Figlia, sposa, madre, vedova, monaca agostiniana, mistica, taumaturga, Rita da Cascia (1381-1457) ha attraversato tutte le dimensioni femminili e ha fatto della sua esistenza un capolavoro cristiano. Vissuta in un’epoca segnata da forti contrasti politici e religiosi, nella quale abbondarono i santi, i letterati e gli artisti e la donna era chiamata a rappresentare l’equilibrio, la stabilità, la concordia e la maternità, Rita fu cercata, stimata, amata, apprezzata, ascoltata e incise enormemente nel tessuto sociale in cui operò. Partecipando, abbracciata alla Croce, alla Passione di Gesù, ha ottenuto una sovrabbondanza di grazie: è l’unica, fra i mistici della storia della Chiesa, ad aver ricevuto in fronte una spina della corona di Cristo. Le grazie e i miracoli che compie da 500 anni sono innumerevoli e continuano a essere registrati nel monastero dove visse. Per sua intercessione migliaia di persone sono state salvate nel corpo e nell’anima con guarigioni e conversioni straordinarie e per questo in tutto il mondo è conosciuta come «la santa degli impossibili». I suoi simboli sono le rose, l’uva e le api e ognuno di essi è legato a dei miracoli. A Santa Cruz, nello Stato brasiliano del Rio Grande do Norte, le è stata dedicata nel 2010 la statua cattolica più alta del mondo a riprova del fatto che il culto ritiano non conosce flessioni.

 

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